RECYCLA E IL RENTRI: IL NOSTRO IMPEGNO PER UNA TRANSIZIONE EFFICIENTE
Dal 13 febbraio 2025, con l’entrata in vigore del Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti (RENTRI), le aziende con oltre 50 dipendenti che producono rifiuti speciali, pericolosi e non pericolosi, devono obbligatoriamente accreditarsi a questo nuovo sistema digitale. Si tratta di un passo importante verso una gestione più trasparente e strutturata dei rifiuti, in linea con quanto previsto dal Decreto Ministeriale 59/2023.
L’implementazione del RENTRI introduce nuove procedure e tempistiche rigide per la classificazione dei rifiuti, la tracciabilità documentale e l’invio dei dati. Questi cambiamenti, se da un lato rappresentano un’opportunità per migliorare la gestione ambientale delle imprese, dall’altro richiedono un adeguamento organizzativo e tecnologico non trascurabile.
Per supportare le imprese in questa fase di cambiamento, Recycla ha adottato un approccio strutturato e multidisciplinare. Il nostro team ha lavorato attivamente per semplificare l’accreditamento al RENTRI, offrendo assistenza diretta con sessioni guidate in video call e supporto personalizzato per la compilazione della documentazione richiesta. Inoltre, i colleghi dell’assistenza tecnica si sono impegnati a garantire un servizio efficace e tempestivo, aiutando le aziende a navigare le nuove procedure con sicurezza e competenza.
Per rendere questo cambiamento il più fluido possibile, Recycla ha implementato una serie di iniziative mirate. È stata creata una pagina dedicata sul nostro sito web, con informazioni dettagliate sul RENTRI e sulle soluzioni offerte. Abbiamo inviato comunicazioni ai clienti per aggiornarli tempestivamente sulle novità normative e sulle azioni necessarie per conformarsi alle nuove disposizioni.
Parallelamente, sono stati organizzati webinar informativi per approfondire la tematica e rispondere alle domande delle aziende. Un ruolo chiave è stato svolto dall’ufficio Business Process Management, che ha integrato il portale Ecolweb con il RENTRI, garantendo l’interoperabilità e la sincronizzazione dei dati in tempo reale. Questa innovazione ha reso la gestione documentale più efficiente e sicura, riducendo il rischio di errori e semplificando il lavoro quotidiano delle aziende.
L’adozione del RENTRI rappresenta una svolta per la digitalizzazione della gestione rifiuti, e Recycla è pronta a guidare le imprese in questa trasformazione. Con il nostro portale Ecolweb, la gestione dei dati e dei documenti avviene in modo centralizzato e sicuro, facilitando la compilazione automatizzata e l’integrazione con il sistema RENTRI. Il nostro obiettivo infatti è rendere la digitalizzazione della gestione rifiuti non un ostacolo, ma una risorsa per migliorare l’efficienza operativa e la sostenibilità ambientale delle imprese.
Per maggiori informazioni sui nostri servizi legati al RENTRI, visita la nostra pagina dedicata:
https://www.recycla.it/rentri/

DISPONIBILI I DATI ECOL360° SOSTENIBILITÀ 2024
I dati relativi alle Performance di Sostenibilità 2024 per tutte le aziende che hanno aderito al sistema ambiente ECOL360° sono ora disponibili. Anche quest’anno il nostro impegno è volto a garantire un monitoraggio trasparente e preciso dei risultati ottenuti in termini di sostenibilità ambientale.
I dati sulle performance di sostenibilità, accessibili tramite il nostro portale Ecolweb, rappresentano una sintesi fondamentale dei risultati ottenuti dalle aziende in relazione alla gestione dei rifiuti e al loro impatto sull’ambiente. Attraverso il report ECOL360° Performance di Sostenibilità, le imprese possono verificare e certificare i progressi compiuti nella gestione dei rifiuti, grazie a un rigoroso processo di valutazione e monitoraggio verificato da Bureau Veritas Italia SpA, che garantisce la trasparenza e la correttezza dei dati.
I principali indicatori di performance che misurano i risultati ottenuti sono i seguenti:
- Rifiuti avviati a recupero: misura la percentuale di rifiuti destinati al recupero di materia ed energia, in conformità con le normative del Decreto Legislativo 152/06.
- Combustibile fossile risparmiato: rappresenta le tonnellate di petrolio equivalente (TEP) non prodotte grazie alla conversione dei rifiuti in combustibile alternativo, utilizzato da settori industriali hard to abate. Questo risultato contribuisce direttamente alla riduzione dell’uso di combustibili fossili.
- Imballaggi riutilizzati: indica la quantità di imballaggi riutilizzati nel corso dell’anno, un passo importante per ridurre l’uso di materiali “usa e getta” e prevenire che diventino rifiuti.
Un dato particolarmente significativo di quest’anno è che ben 469 clienti hanno ricevuto l’attestato ECOL360°, a conferma del loro impegno nel migliorare la gestione dei rifiuti e adottare pratiche sempre più sostenibili. Questo riconoscimento rappresenta un incentivo concreto per tutte le aziende a perseguire obiettivi ambientali sempre più ambiziosi.
Per garantire una consultazione rapida e sicura dei risultati, i dati relativi alle performance di sostenibilità sono disponibili esclusivamente in formato digitale, contribuendo così a ridurre ulteriormente l’impatto ambientale. I clienti potranno accedere facilmente a tutte le informazioni direttamente dal portale Ecolweb, nella sezione “ECOL360° Performance di Sostenibilità”. Questo report è molto più di un semplice documento: rappresenta una testimonianza concreta dell’impegno verso la sostenibilità e un passo significativo verso un futuro più responsabile. È un’opportunità per le aziende di monitorare i propri progressi e identificare le aree in cui continuare a migliorare, consolidando così il proprio impegno verso la tutela dell’ambiente.
Il nostro impegno, insieme a quello delle aziende clienti, contribuisce a costruire un mondo più sostenibile, dove la gestione virtuosa dei rifiuti e il risparmio delle risorse siano priorità per tutte le aziende.

TRATTAMENTO PASTO: UN NUOVO VANTAGGIO PER I DIPENDENTI
Recycla introduce un’importante novità per tutti i dipendenti: l’attivazione delle convenzioni per usufruire del pasto durante l’orario di lavoro. Un passo avanti per migliorare il benessere e la gestione della pausa pranzo.
I lavoratori giornalieri delle sedi di Maniago e Resana possono consumare il pasto presso le strutture convenzionate, contribuendo con una quota di 2,70€ per il 2025, che si ridurrà progressivamente nei due anni successivi. Il pagamento avviene in automatico tramite trattenuta in busta paga, utilizzando il badge aziendale per la registrazione del pasto.
Per il personale turnista di Maniago, è prevista una doppia modalità di fruizione: si può consumare il pasto presso la mensa convenzionata negli orari dedicati o, in alternativa, usufruire del servizio di pasti veicolati da ritirare nell’area ristoro aziendale. Gli ordini devono essere effettuati tramite l’app “JoyFood” entro le 15:00 del giorno precedente, con la possibilità di modificare o annullare la prenotazione in caso di necessità. Ogni dipendente deve ritirare il proprio pasto, anche se decidesse di non consumarlo.
Per chi è in trasferta e non può accedere alle strutture convenzionate, è previsto un rimborso delle spese sostenute per il pranzo e la cena, fino a un massimo di 20€ per il pranzo e 25€ per la cena, previa autorizzazione del responsabile. Le richieste di rimborso devono essere presentate entro il 5 del mese successivo, allegando gli scontrini originali e utilizzando il modulo dedicato.
Infine, per garantire un ambiente di ristoro piacevole e igienico, si raccomanda a tutti di rispettare alcune semplici regole, come lavarsi le mani prima di accedere agli spazi ristoro e mantenere puliti tavoli e attrezzature dopo l’uso.
Per ulteriori dettagli e per consultare la lista completa delle strutture convenzionate, è possibile fare riferimento ai documenti affissi in bacheca o rivolgersi ai responsabili aziendali.
NEWS DAL

GRUPPO HERA ALZA IL SIPARIO SU FIB3R, L’IMPIANTO ALL’AVANGUARDIA CHE RIGENERA LA FIBRA DI CARBONIO
Innovazione e performance nel primo impianto nel suo genere in Europa su scala industriale, realizzato a Imola per riciclare i compositi in fibra di carbonio riducendo l’impatto ambientale. Qui entrano scarti a fine vita ed esce fibra di carbonio rigenerata, leggera e resistente come quella vergine, pronta per essere riutilizzata in un ciclo potenzialmente infinito in vari settori strategici del Made in Italy. Ad oggi, si prevede che l’impianto della multiutility produrrà 160 tonnellate di fibra di carbonio riciclata ogni anno, con un risparmio energetico del 75% rispetto alla fibra vergine
Il Gruppo Hera accelera verso l’economia circolare del futuro e inaugura a Imola (BO), nel cuore della Motor Valley, il primo impianto nel suo genere a livello europeo, in grado di rigenerare la fibra di carbonio su scala industriale. Si chiama FIB3R, un nome all’insegna delle tre R che sono alla base del progetto: recover, reduce, reuse, ovvero recuperare la fibra di carbonio e riutilizzarla, riducendo l’utilizzo di fibra vergine e quindi l’impatto ambientale che sarebbe necessario per produrla.
Con un importante vantaggio competitivo: la fibra rigenerata da FIB3R mantiene inalterate le caratteristiche di leggerezza ed elevata resistenza della fibra vergine, garantendo di ottenere – attraverso un procedimento all’avanguardia di pirogassificazione – un prodotto in uscita rigenerato, pronto per essere riutilizzato, ritessuto e/o impregnato, per impieghi altamente performanti a cui questo tipo di materiale è destinato. I settori industriali interessati a questa eccellenza sono sempre di più e vanno dall’automotive all’aerospaziale, dalla nautica all’arredo, fino al tessile e alla moda in senso lato, solo per fare qualche esempio.
L’impegno per favorire la transizione ecologica e la previsione dell’aumento della domanda di fibra di carbonio hanno portato il Gruppo Hera ad anticipare questo megatrend, lanciando la sfida di applicare anche a questo materiale, su scala industriale, il percorso virtuoso dell’economia circolare già da anni alla base della propria strategia, unendo crescita economica alla sostenibilità ambientale.
Un percorso che si pone al centro della Circular Valley italiana, perché proprio in questo territorio da oltre quarant’anni si sviluppano iniziative di recupero di materia con soluzioni circolari.
Che la strada sia quella giusta lo conferma anche l’interesse dell’Unione Europea che ha riconosciuto a FIB3R un contributo di oltre 2,2 milioni di euro nell’ambito del NextGenerationEU per la tecnologia innovativa e la rilevanza strategica dei materiali trattati. L’investimento complessivo previsto dal Gruppo Hera per realizzare l’impianto di Imola ammonta a 8 milioni di euro.
Ad oggi, nell’impianto si prevede una produzione di 160 tonnellate di fibra di carbonio riciclata ogni anno, con un risparmio energetico del 75% rispetto alla fibra vergine.
“Nel suo genere FIB3R è il primo impianto in Europa per il riciclo della fibra di carbonio, con l’obiettivo di promuovere filiere corte e circolari, in linea con la nostra strategia di rendere i nostri territori più competitivi e resilienti – afferma Orazio Iacono, Amministratore Delegato del Gruppo Hera –. FIB3R rappresenta, inoltre, un esempio concreto di come il Gruppo Hera sia in grado di combinare innovazione tecnologica e sostenibilità sfruttando la cross fertilization tra le competenze all’avanguardia delle varie filiere del Gruppo. Il recupero della fibra di carbonio non solo consente di ridurre l’impatto ambientale di questi scarti, ma crea anche nuove opportunità di mercato in settori strategici dell’industria. Investire in infrastrutture circolari di questo tipo significa aumentare la resilienza delle filiere produttive, ridurre la dipendenza dalle importazioni di materie prime critiche e, al contempo, creare valore attraverso modelli di business sostenibili. Con oltre 100 impianti all’avanguardia e 5 nuove strutture in corso di realizzazione, abbiamo consolidato nel tempo la più grande e moderna piattaforma impiantistica del Paese per il trattamento e recupero di materia, rafforzando il nostro ruolo di operatore di riferimento nel settore e di motore dell’economia circolare in Italia. Il nostro Piano industriale conferma questa strategia con investimenti per 2 miliardi di euro nel periodo 2024-2028 destinati alla rigenerazione delle risorse, un impegno che punta a generare valore per tutti i nostri stakeholder”.
L’inaugurazione di questa mattina dell’impianto FIB3R, che si trova in via Casalegno all’interno della sede imolese della multiutility, è stata l’occasione per promuovere un confronto sul futuro della fibra di carbonio, tra innovazione e sostenibilità. Dopo i saluti istituzionali di Marco Panieri, Sindaco di Imola, e di Irene Priolo, Assessora all’ambiente, programmazione territoriale, mobilità e trasporti, infrastrutture della Regione Emilia-Romagna, ha aperto i lavori l’Amministratore Delegato di Herambiente Andrea Ramonda. L’appuntamento ha visto il coinvolgimento di importanti rappresentanti del mondo industriale e accademico: Davide Abate, Chief Technologies and Infrastructures Officer Ferrari; Roberto Frassine, Presidente Assocompositi; Loris Giorgini, Direttore Dipartimento Chimica Industriale Università di Bologna; Raffaella Luglini, Chief Sustainability Officer Leonardo; Horacio Pagani, Fondatore Pagani Automobili; Andrea Rangone, Full Professor of Entrepreneurship and Digital Business Innovation Politecnico di Milano; Ferruccio Resta, Presidente Fondazione Bruno Kessler FBK. L’incontro si è concluso con l’intervento di Orazio Iacono, Amministratore Delegato del Gruppo Hera.
Prima di FIB3R
L’impianto di Imola è stato messo a punto dalla controllata Herambiente, primo operatore nazionale nel recupero e trattamento dei rifiuti, che da tempo aveva iniziato a sperimentare il processo di recupero delle fibre di carbonio, in collaborazione con il Dipartimento di Chimica Industriale dell’Università di Bologna e con il partner tecnologico Curti Costruzioni Meccaniche, azienda del ravennate leader nella produzione di macchine automatiche per applicazioni industriali, che ha reso disponibile la sua conoscenza e il suo impianto pilota per la modellizzazione della soluzione studiata. Dopo tre anni di sperimentazione, il Gruppo Hera, forte delle proprie competenze in ambito ingegneria e trattamento rifiuti, ha sviluppato industrialmente il progetto e realizzato appunto l’impianto FIB3R, per riciclare materiali compositi e contribuire a colmare il gap tra la domanda e l’offerta di fibra vergine, riducendo l’impatto ambientale.
Scheda tecnica
Come rinasce la fibra di carbonio
Nell’impianto di Imola la rinascita della fibra di carbonio avviene all’interno di un tunnel di 60 metri dove viene realizzato un innovativo processo avanzato di pirogassificazione: nella prima fase, quella della pirolisi, viene liberata dalla resina la fibra di carbonio, più resistente al calore, e nella seconda fase avviene la gassificazione che garantisce una fibra rigenerata di altissima qualità, purissima e lucente, e interamente sostenibile nel rispetto dell’ambiente. La resina decomposta in forma gassosa viene infatti riutilizzata per generare parte dell’energia necessaria al processo, massimizzando il recupero energetico. Le polveri rimaste nelle fibre vengono aspirate e inviate al sistema di abbattimento. Il risultato, dopo il trattamento, è la migliore fibra di carbonio ad alta purezza, con tutte le caratteristiche meccaniche intatte e pronta per essere ritessuta e impregnata per tutti gli usi tipici della fibra vergine.
Il risparmio energetico e il cerchio che si chiude
Il riciclo è potenzialmente infinito e il risparmio energetico è molto alto rispetto alla produzione di fibra vergine, altamente energivora per le alte temperature utilizzate. Inoltre, produrre fibra di carbonio vergine significa impiegare materie prime fossili e aumentare i conferimenti in discarica, visto che gli scarti della lavorazione delle fibre sono destinati quasi esclusivamente allo smaltimento. L’analisi del ciclo di vita dimostra poi che la domanda energetica per la produzione di fibre riciclate è inferiore del 75% ed evita il 74% delle emissioni di gas serra, riducendo significativamente i conferimenti in discarica. Non solo: l’unicità di FIB3R sta anche nella totale tracciabilità del materiale trattato. Gli scarti in fibra di carbonio, infatti, entrano nell’impianto all’interno di contenitori dotati di QR code, che riporta la loro carta di identità: caratteristiche tecniche, peso, provenienza. Una volta compiuto il processo, lo stesso materiale tracciato torna al proprietario sotto forma di fibra di carbonio rigenerata, e il cerchio si chiude assicurando la massima sostenibilità, trasparenza e qualità.
I compagni di viaggio di FIB3R
Il ciclo chiuso che costituisce la cifra dell’innovativo impianto di Imola ha bisogno, per essere efficace, di rapporti di partnership tra il Gruppo Hera e le aziende della complessa filiera del carbonio, materiale sempre più presente nei comparti produttivi hi-tech e, di conseguenza, nei cicli di gestione degli scarti. Il Gruppo Leonardo ha già fatto propria la sfida di applicare l’economia circolare ai propri processi produttivi e, nel caso specifico, ha avviato attraverso la Divisione Aerostrutture la sinergia industriale con il Gruppo Hera supportando all’interno dell’impianto di Imola un progetto di recupero delle fibre di carbonio di rinforzo dei compositi a matrice polimerica utilizzati per la costruzione di parti di aeromobili. Dunque, grazie agli asset di Herambiente e al know-how sviluppato nei laboratori del Gruppo Leonardo, il prezioso materiale verrà riciclato con positive ricadute in termini di sostenibilità e circolarità. In particolare, la Divisione Aerostrutture di Leonardo conferirà a Herambiente parte delle fibre di scarto derivanti dalla costruzione delle componenti di alcuni fra gli aeromobili civili più noti nel settore dell’aviazione commerciale, come per esempio lo stabilizzatore dei turboelica ATR, la fusoliera e lo stabilizzatore orizzontale del Boeing 787, i piani di coda dell’Airbus A220.

A HERAMBIENTE LA GESTIONE DEL TERMOVALORIZZATORE DI MONTALE
La controllata del Gruppo Hera ha vinto la gara bandita da Confservizi Cispel Toscana, per la gestione dell’impianto in provincia di Pistoia. Avvio della gestione dal 1° gennaio 2025, con l’assunzione di tutti i dipendenti e un piano di interventi migliorativi
Contratto di 3 anni, rinnovabile per ulteriori 18 mesi
Sarà Herambiente ad assicurare la conduzione del termovalorizzatore di Montale (PT), di proprietà del CIS spa (Consorzio Intercomunale fra i comuni di Agliana, Montale e Quarrata) dal prossimo 1° gennaio 2025. La controllata del Gruppo Hera si è infatti aggiudicata la gara per la gestione dell’impianto bandita da Confservizi Cispel Toscana. Il contratto stipulato oggi con CIS prevede, in base alla procedura di gara, una durata di 3 anni rinnovabili per ulteriori 12 mesi, oltre a un’eventuale proroga tecnica di 6 mesi.
A servizio dell’impianto il know-how di Herambiente, primo operatore ambientale italiano
L’impianto, della capacità di 50 mila tonnellate annue di rifiuti urbani e speciali, potrà così beneficiare del know-how Herambiente, primo operatore ambientale italiano, consolidato nella gestione di un centinaio di impianti di trattamento e recupero rifiuti in tutto il Paese, fra cui 9 termovalorizzatori, ubicati in Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia-Romagna e Molise.
Gli interventi migliorativi e assunzione di tutti i dipendenti
Oltre alla conduzione del termovalorizzatore in piena continuità con le autorizzazioni vigenti e all’assunzione di tutti i 28 dipendenti impegnati nella conduzione dell’impianto, l’offerta Herambiente prevede la realizzazione di interventi migliorativi per oltre 3,7 milioni di euro che incideranno positivamente su operatività e prestazioni ambientali dell’impianto. Fra questi, ad esempio, sono previsti lavori sulla turbina a vapore (da cui si produce energia elettrica per c.a. 26.000 MWh/anno) sulla caldaia (che genera il vapore che alimenta la turbina) e sui filtri a maniche, una delle più importanti dotazioni di abbattimento fumi.
Cresce la presenza del Gruppo Hera a servizio della Toscana: dai rifiuti all’energia
Con la gestione del termovalorizzatore di Montale, il Gruppo Hera consolida la propria presenza in provincia di Pistoia e, più in generale, in Toscana, dove da anni è al servizio del territorio soprattutto in campo ambientale. Herambiente gestisce, infatti, le importanti piattaforme di trattamento rifiuti industriali di Pisa e Castelfranco di Sotto, che supportano distretti produttivi della regione nella gestione e nel recupero degli scarti. Sempre sul fronte dell’impiantistica, la Società cura le discariche di Serravalle Pistoiese (PT) e Firenzuola (FI). Inoltre, a Santa Croce sull’Arno hanno sede i laboratori artistici SCART, il progetto della multiutility che trasforma i rifiuti industriali in opere d’arte, grazie alla collaborazione con le più importanti Accademie di belle Arti italiane, fra cui quella di Firenze. La presenza del Gruppo Hera in regione abbraccia anche i servizi pubblici e l’energia. Hera Luce, infatti, gestisce l’illuminazione pubblica di numerosi comuni, fra cui Pistoia, Pontedera, Scandicci, e Volterra, mentre Hera Comm ha la responsabilità del Servizio Elettrico a Tutele Graduali per le famiglie delle provincie di Arezzo, Lucca e Massa-Carrara.
Ramonda: “già al lavoro per la continuità operativa e integrazione nelle policy Herambiente”
“Siamo davvero lieti di poter mettere a nuovamente disposizione delle comunità toscane la nostra expertise in campo ambientale”, spiega Andrea Ramonda, Amministratore Delegato Herambiente. “Data l’importanza dell’impianto per il territorio, tutte le nostre strutture sono già attive per garantire un subentro nella gestione senza soluzione di continuità, integrando da subito il termovalorizzatore di Montale nelle policy di qualità e sicurezza Herambiente”.

IL GRUPPO HERA CRESCE A NORDEST CON AMBIENTE ENERGIA
Firmato l’accordo vincolante per l’acquisto dal Gruppo Marzotto, attraverso la controllata Herambiente Servizi Industriali, di Ambiente Energia di Schio (VI). L’operazione allarga ulteriormente l’offerta di servizi di recupero e trattamento rifiuti alle imprese in una delle aree più dinamiche del Paese.
Accordo vincolante per il 100%. Il closing entro il primo semestre 2025
Il Gruppo Hera cresce ancora a Nordest con l’acquisizione dal Gruppo Marzotto, di Ambiente energia Srl, società attiva nel trattamento dei rifiuti liquidi industriali attraverso l’impianto di Schio (VI). Questa mattina a Bologna è stato firmato l’accordo vincolante per l’acquisto del 100% di Ambiente Energia Srl, fra Herambiente Servizi Industriali Srl (controllata Herambiente, a sua volta parte del Gruppo Hera) e Manifattura Lane Gaetano Marzotto & Figli Spa. Il closing dell’acquisizione avverrà entro il primo semestre dell’anno, a seguito delle usuali condizioni sospensive previste per operazioni di questo genere.
Operazione in linea con il piano industriale al 2028
L’operazione, si inserisce nella strategia di crescita del Gruppo Hera nell’area Ambiente definito dal piano industriale al 2028 recentemente approvato, che vede nelle integrazioni verticali un’importante leva per l’ulteriore allargamento e diversificazione della base impiantistica, con positivi impatti su profittabilità e quote di mercato.
In particolare, Ambiente Energia estenderà l’offerta di global waste management di Herambiente Servizi Industriali in una delle aree più produttive e dinamiche del Paese, dove il Gruppo Hera è già radicato con le controllate Vallortigara a Torrebelvicino e Marano Vicentino (VI), Aliplast a Ospedaletto d’Istrana (TV) e Recycla a Resana (TV) e Maniago (PN).
Impianto polivalente dalla capacità di oltre 120.000 tonnellate annue
L’impianto Ambiente Energia, con una capacità annua di oltre 120.000 tonnellate, grazie a dotazioni tecnologiche all’avanguardia, è in grado di trattare numerose tipologie di rifiuti liquidi e fangosi, pericolosi e non pericolosi, come, ad esempio, acque di verniciatura e lavaggio, acidi e basi, acque da trattamenti chimico-fisici. Dunque, un servizio completamente orientato ai distretti industriali veneti, fra cui tessile, conciario, metalmeccanico e occhialeria. Il depuratore, che dopo i trattamenti restituisce la risorsa idrica alle acque superficiali, dispone di 41 serbatoi di stoccaggio, una linea di trattamento reflui (sia chimico-fisica che biologica) e una linea di trattamento fanghi.
Il valore aggiunto industriale dell’accordo
Tale capacità consentirà maggiore flessibilità e capienza nella costruzione dei progetti di gestione e recupero rifiuti proposti da Herambiente Servizi Industriali alle aziende del territorio. I già clienti Ambiente Energia avranno invece a disposizione il know-how di Herambiente e delle sue controllate per sviluppare progetti di valorizzazione delle risorse ed economia circolare, anche oltre al trattamento dei rifiuti liquidi e fangosi.
Piena continuità occupazionale per le risorse Ambiente Energia
L’operazione vedrà il mantenimento di tutti gli attuali dipendenti Ambiente Energia, dunque con piena continuità occupazionale e tutela del patrimonio tecnico-operativo della Società a favore dei clienti.
Ramonda: “ricadute positive sul cross-selling e sinergie con la vicina Vallortigara”
“L’acquisizione di Ambiente Energia riveste un valore strategico”, spiega Andrea Ramonda Amministratore Delegato Herambiente. “Allarga, infatti, ulteriormente la base clienti nei servizi ambientali, con ricadute positive sulle opportunità di cross-selling, che beneficeranno anche delle sinergie con la vicina Vallortigara”.

IL GRUPPO HERA PRESENTA IL PIANO INDUSTRIALE AL 2028
Oltre 5 miliardi di investimenti per il raggiungimento degli obiettivi di transizione ecologica e aumentare la resilienza di reti e impianti
Cristian Fabbri, Presidente Esecutivo del Gruppo Hera, ha dichiarato:
“Un piano di investimenti in aumento del 46% rispetto al quinquennio precedente, per lo sviluppo industriale sostenibile e l’incremento di resilienza delle infrastrutture, ci permetterà di traguardare al 2028 un margine operativo lordo di 1,7 miliardi di euro sostenuto da una crescita organica e per linee esterne. Una crescita che soddisfa pienamente anche l’obiettivo di creazione di valore condiviso. A quasi 11 miliardi di euro, inoltre, il valore economico distribuito nei cinque anni di Piano agli stakeholder dei territori nei quali operiamo.”
Orazio Iacono, Amministratore Delegato del Gruppo Hera, ha dichiarato:
“Per il 2024 prevediamo di chiudere con un margine operativo lordo superiore a 1,55 miliardi di euro, un risultato sostenuto da tutti i business e in particolare dalle attività strutturali, ancora più significativo se confrontato con il già eccezionale 2023. Questa performance ha permesso di migliorare ulteriormente la solidità finanziaria del Gruppo e finanziare un aumento degli investimenti. Dei 5,1 miliardi di investimenti lordi, inoltre, circa tre saranno indirizzati alla transizione green.”
Risultati preconsuntivi 2024
L’anno appena concluso evidenzia una performance positiva dei margini industriali di tutti i business, con un Mol previsto superiore a 1.550 milioni di euro, rispetto ai 1.495 milioni del 2023.
Alla luce dei dati esposti, è stata rivista al rialzo la politica del dividendo: si prevede di proporre al Consiglio di Amministrazione una distribuzione del dividendo di 15 centesimi di euro per azione, in aumento del 7,1% rispetto alla cedola di competenza 2023 pagata nel 2024.
Mol e Mol a valore condiviso al 2028
Anche in uno scenario caratterizzato da una continua volatilità e da una sempre maggiore frequenza di eventi metereologici estremi connessi al cambiamento climatico, si conferma la creazione di valore sostenibile per tutti gli stakeholder. La crescita del margine operativo lordo (Mol) prevista è di 475 milioni di euro con un tasso di crescita medio annuo del 7%.
- Lo sviluppo organico, principale leva di crescita, è alimentato dal piano degli investimenti, dall’espansione dei volumi e dei clienti sui mercati liberalizzati, dalle efficienze e dagli adeguamenti tariffari fissati dall’Authority su tutte le attività regolate.
- È inoltre previsto un contributo alla crescita pari a 100 milioni di euro per operazioni di M&A: prosegue dunque l’allargamento del perimetro aziendale, con la generazione di significative sinergie e benefici anche per il territorio. In questo scenario si inserisce l’accordo quadro con la modenese Aimag, di cui Hera è socia dal 2009 con una quota pari al 25% del capitale sociale, e il rafforzamento della partnership industriale tra le due realtà.
Decarbonizzazione, economia circolare, resilienza e innovazione sono le traiettorie per la “transizione giusta”, in un percorso che prevede iniziative per la prosperità delle comunità e una forte attenzione all’equità sociale. È prevista infatti una crescita del Mol a valore condiviso, fino a traguardare 1,1 miliardi nel 2028 (66% del Mol complessivo) in linea con il target del 70% al 2030.
Investimenti in arco piano
Nel periodo 2024-2028 il Piano prevede investimenti per 5,1 miliardi di euro, un impegno finanziario superiore del 46% agli investimenti degli ultimi cinque anni. Di questi, 4,6 miliardi saranno direttamente finanziati dal Gruppo e quasi 500 milioni di contributi tra risorse del Pnrr e altri istituti. Il 25% contribuirà alla digitalizzazione e all’innovazione, il 47% all’incremento della resilienza delle infrastrutture ai cambiamenti climatici e il 60% alla transizione ecologica.
Una parte di questi sarà allineata alla Tassonomia europea per progettualità sostenibili e darà quindi accesso agli strumenti agevolati di finanza sostenibile.
Per approfondire, leggi qui il comunicato stampa: https://www.gruppohera.it/-/il-gruppo-hera-presenta-il-piano-industriale-al-2028 o ascolta la puntata del podcast Ma tu che lavori in Hera… del 30 gennaio